Il Tesla Semi ha i motori della Model S Plaid e powetrain a 1.000 volt

2022-12-29 12:31:19 By : Ms. Ruby Liu

Il Tesla Semi è arrivato con un carico di… novità. Il camion elettrico della Casa americana è stato svelato ufficialmente durante l’evento che ha dato il via alle consegne e, nell’occasione, ha annunciato l’adozione di numerose tecnologie inedite.

Tutte, chiaramente, sono pensate per garantire efficienza e prestazioni. Perché il Tesla Semi, un bestione di Classe 8 (negli USA indica i mezzi più grandi, quelli Heavy Duty con peso lordo da oltre 15.000 kg), deve affermarsi come un camion che costa meno da mantenere di un equivalente mezzo termico, va più forte e promette grandi autonomie. Ma vediamo nello specifico come ci riesce.

Prima di tutto, il Tesla Semi ha un powertrain a 1.000 volt. La Casa fa un bel passo avanti rispetto ai sistemi a 400 Volt a cui Tesla ci ha abituato per le sue vetture. Ci sono brand concorrenti che già adottano gli 800 Volt (Vedi Porsche con Taycan, Kia e Hyundai con EV6 e Ioniq5) e c’è Lucid che sulla Air è arrivata a 924 volt per il modello di punta con batteria a 22 moduli). Nessuno si era ancora spinto fino a 1.000.

La scelta, nel caso del Semi, era quasi obbligata vista l’enorme richiesta di potenza necessaria sia per muoversi sia per ricaricare in fretta. Uno standard così elevato consente oltretutto di adottare cavi di ricarica più semplici e meno spessi, a tutto vantaggio della minor complessità dell’infrastruttura. In questo senso, il Semi adotterà i Megacharger, nome che - non è un caso - indica un’unità di misura ben precisa.

Un Tesla Semi in ricarica presso un Megacharger all'intero della Gigafactory Nevada

Lo standard da 1.000 Volt ha anche un altro vantaggio: ottimizza la ricarica rigenerativa consentendo al mezzo di recuperare una maggiore quantità di energia nelle fasi di rilascio e di frenata. 

C’è una questione interessante dietro allo standard dei 1.000 volt: Tesla ha detto che lo adotterà anche su altri veicoli. Questa affermazione fa pensare che il Cybertruck sarà il prossimo modello dotato di questa tecnologia. Ma la vera domanda degli analisti riguarda le altre vetture in gamma: la futura Roadster e anche le attuali Model S, Model X e (ancor meno probabilmente) Model 3 e Model Y, che potrebbero ricevere questo tipo di aggiornamento.

Se così fosse, potrebbero vantare autonomie e velocità di ricarica ancora mai viste. E andrebbero a chiudere il cerchio sulla questione della possibile diffusione del nuovo standard NACS, che a quel punto diventerebbe necessario.

Se la Model S, in futuro, potrebbe ricevere l’architettura a 1.000 Volt del Semi, il Semi ha già ricevuto dalla Model S i suoi motori. Si tratta di tre unità con parti in carbonio che vengono montate anche dalla versione Plaid dell’ammiraglia e della Model X.

Uno dei tre motori elettrici della Tesla Model S Plaid

Sono montati sui due assi posteriori e garantiscono prestazioni migliori rispetto allo schema a 4 motori annunciato nel 2017. Sempre dalla Model S Plaid, nel pieno rispetto dei principi sulle economie di scala, il Tesla Semi adotta anche inverter, pompa di calore e sistema di infotainment. 

E il resto? Lo scopriremo più avanti. Perché Tesla, da sempre restia nel divulgare alcuni dati tecnici, non ha ancora reso ufficiali tutte le caratteristiche del Semi, che si sa Cher arriverà sul mercato con 2 tagli di batteria e con prezzi a partire da 150.000 euro.