GIORNALE RADIOPIU 01 NOVEMBRE 2022 DIRETTORE MIRKO MEZZACASA – Radio Più

2022-12-29 12:32:40 By : Ms. andrea chen

ULSS 1 BELLUNO I medici di Medicina Generale della Medicina di Gruppo Belluno Uno,  con sede a Belluno, in via Feltre 196, effettueranno la vaccinazione antiinfluenzale per i loro assistiti over 65 e i pazienti fragili in orario di ambulatorio  sabato dalle  8 alle 11 Oggi dalle 8.30 alle 12.30 punto tamponi a Paludi per persone con sintomatologia covid, accesso libero.

Procede spedito l’iter per la riqualificazione della Centrale Operativa Territoriale di Belluno. Dopo l’approvazione del progetto di fattibilità, è stato, infatti, approvato il progetto esecutivo ed è stata indetta la procedura di gara d’appalto per l’affidamento dei lavori. La Centrale Operativa Territoriale sarà realizzata al secondo piano dell’ala ovest del Blocco B (San Gervasio) dell’Ospedale San Martino di Belluno, grazie a un investimento complessivo di 331.440 euro finanziati col PNRR. E’ stato infine approvato, ed è in via di pubblicazione, il bando di gara per l’affidamento dei lavori ed è stato istituito l’Ufficio di Direzione Lavori composto dall’Ing. Felice Gaiardo.

STRADA PER RIVAMONTE INTERDETTA AL TRAFFICO IN ORARI LAVORATIVI, DIVIETO DI TRANSITO A FASCE ORARIE PER I MEZZI PESANTI A DON DI GOSALDO

SP 347 DI PASSO CEREDA, località Don di Gosaldo, dal 2 al 25 novembre senso unico alternato h24 compresi sabato e domenica. Divieto di transito ai veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate e lunghezza superiore ai 7 metri dalle 7.30 alle 12.30, dalle 14.35 alle 17.30 (esclusi sabato e domenica)

SP 8 SAN TOMASO Giovedi interdizione totale al traffico della provinciale 8  dalle 7.15 alle 12.45 e dalle 14.15 alle 17.45. Negli altri orari senso unico alternato (in località Col Zaresè) regolato da impianto semaforico.

SR 20 AGORDINA SEDICO Dal 2 all’11 novembre – sabato e domenica esclusi – senso unico alternato per tratti di 200 metri in località La Stanga

La Valle Agordina – SP347 Cereda-Duran – Centro paese in prossimità del Municipio – Senso unico regolamentato da semaforo per lavori sulla rete idrica dal 26/10/22 al 31/10/22 ore 18 per tutte le 24 ore  

AURONZO  Ieri mattina il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo è stato attivato, per un turista  che ha  riportato un trauma alla caviglia, mentre si trovava sul sentiero non distante da Forcella Lavaredo. I soccorritori, intervenuti assieme ai colleghi di Prato alla Drava, hanno raggiunto il 66enne francese, gli hanno prestato le prime cure per poi accompagnarlo al Rifugio Auronzo, da dove si è allontanato autonomamente. CORTINA Nel pomeriggio l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato lungo il sentiero che dal Rifugio Vandelli porta al Passo Tre Croci, poiché un escursionista che stava scendendo assieme ai familiari si era sentito poco bene. Sbarcati con un verricello di 15 metri, medico e tecnico di elisoccorso hanno valutato le condizioni del 62enne di Padova, per poi provvedere al suo recupero. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso.

CORTINA  Un altro appartamento a fuoco  tra domenica e lunedì, le fiamme dal salotto di un’abitazione in frazione Ronco. Le cause potrebbero derivare da un corto circuito. Illesi gli occupanti che erano a Cortina per una vacanza: proprietaria e figlio sono stati evacuati ma non hanno riportato lesioni. Nessuna conseguenza per gli altri condomini della struttura, ovvero una decina di appartamenti. I vigili del fuoco hanno circoscritto le fiamme  ed evitato il peggio. Appartamento comunque  inagibile per i danni da fumo e da acqua di spegnimento.

BELLUNO L’incidenza settimanale sta rapidamente scendendo al di sotto di 500 su 100 mila abitanti (in linea con l’incidenza regionale), la circolazione virale appare comunque ancora significativa. Nella settimanale mappa dei contagi sono tre i Comuni con oltre 2000 casi ogni 100mila abitanti: Voltago, Gosaldo e Seren del Grappa. Otto Comuni non segnalano nuovi casi. Sono 49 i pazienti in ospedale per covid, 9 negli ospedali di comunità, nessuno in terapia intensiva.  Purtroppo il dato negativo di questa settimana è quello dei decessi, nove tra i 72 e i 94 anni.

SOVRAMONTE Ieri mattina gli abitanti di Sorriva si sono svegliati senz’acqua.  l’emergenza si è protratta fino alle 13.All’interruzione del servizio idrico si sommano i lavori nella località Col de Mich, a causa della rottura della pompa.  I camion dei vigili del fuoco sono tornati da diversi giorni a portare giornalmente acqua per sopperire alla carenza. Anche Seren del Grappa continua a fare i conti con la carenza d’acqua. Pompieri e Gsp si alternano nel garantire le vasche dalle quali i cittadini attingono l’acqua nelle case.

BELLUNO  Cinquantamila euro di danni oltre a quelli di immagine. Il Presidente dell’organizzazione “Faremo di tutto per recuperarli”

foto il direttivo di So right music festival

AGORDO I suoi primi dipendenti oggi in pensione, coordinati da Arcangelo Scussel,  non lo dimenticano. Per ricordarlo ieri sera  si sono ritrovati nell’Arcidiaconale di Agordo, in memoria del loro Cavaliere Leonardo Del Vecchio hanno infatti chiesto a Don Cesare di celebrare una messa alla quale ha partecipato anche Don Lino Mottes già Arcidiacono di Agordo.

INCONTRO CON DON LINO MOTTES, LA PAGINA DEI RICORDI DA LEONARDO DEL VECCHIO AL BEATO ALBINO LUCIANI

REDAZIONE Un gruppo di lavoro in vallata sta facendo squadra e coinvolgendo la popolazione. Dopo l’ultimo incontro è uscito un volantino che spiega l’iniziativa.

“La consapevolezza che sia un momento davvero difficile è chiara, ma è altrettanto chiaro che morire in silenzio non è la scelta migliore.  Siamo tutte persone che ogni giorno fanno del loro meglio per far vivere dignitosamente la propria famiglia ed ora, malgrado tutto il nostro impegno, rischiamo davvero di non farcela.  Cosa c’è di male quindi nel portare la nostra difficoltà all’attenzione della “politica”? Cosa c’è di male nel chiedere a chi abbiamo eletto per rappresentarci di darsi davvero da fare e di farlo in fretta? L’idea, nata da un gruppo di agordini di varia estrazione e provenienza (commercianti, liberi professionisti, dipendenti, pensionati), siamo certi troverà il supporto e la partecipazione di tutti. COSA FARE Vorremmo incontrarci tutti lunedi 7 novembre alle 20, presso il teatro parrocchiale di Rivamonte, per organizzare insieme l’azione pubblica da proporre per fine novembre/inizio dicembre. L’IDEA Consiste nel realizzare una manifestazione pubblica in un luogo di alta visibilità, per proseguire poi con una sospensione delle nostre attività per tre giorni, così da rendere chiare anche ai più “distratti” le conseguenze di questa fase così critica  PER INFO ED ADESIONI stopcarobollette@gmail.com  

LA VALLE In questi giorni ricorrono i quattro anni dalla tempesta Vaia che tanti danni ha arrecato sulla montagna Veneta e in Agordino. Giustamente vengono ricordati i massicci interventi di ripristino e messa in sicurezza di alvei e boschi realizzati in questi quattro anni dagli enti preposti coordinati dalla Regione Veneto, ma è anche giusto far risaltare i luoghi dove i danni sono stati più contenuti in quanto presenti poderose opere di mitigazione del rischio realizzate negli anni precedenti a Vaia dalla Regione del Veneto Qui portiamo il caso di un intervento che tenne impegnati i Servizi Forestali Regionali per due anni e che vide la stretta collaborazione dell’ allora Amministrazione Comunale di La Valle ed i Servizi Forestali Regionali. Erano gli anni a metà decennio 2000 – 2010 e il cantiere era sul Torrente Ru, affluente del Bordina, nei pressi di Malga Foca. Il Comune mise a disposizione i larici per l’intervento, tagliati in zona ed i Servizi Forestali Regionali lo realizzarono. La zona in questione era collassata durante l’ Alluvione del 1966 (provocando un sovralluvionamento importante con l’esondazione del Bordina che distrusse le aree prative a monte di Conaggia – tutt’ora chiamate La Boa – ed interrò la parte a monte della frazione con circa 1 metro di sedimenti) e negli anni seguenti l’ allora Corpo Forestale dello Stato (non esistevano ancora le Regioni) compose una squadra di operai forestali che alloggiava nelle pertinenze di Malga Foca e realizzò le prime grandi arce in legname per contenere erosione e frane sui versanti.Un poderoso lavoro che però fu messo duramente alla prova dagli eventi alluvionali dei primi anni 2000, nella fattispecie il più intenso nel 2002 e che, data anche l’età delle opere, provocò lo scalzamento al piede delle grandi arce con il successivo sifonamento e collasso delle strutture. Si agì quindi tempestivamente e le nuove arce fecero molto bene il loro dovere nel corso dell’evento alluvionale del 2012 e poi nel 2018 con Vaia. Le fotografie allegate (Archivio Tiziano De Col) sono divise in due serie: La prima serie rappresenta le vecchie arce prima della loro ricostruzione e la seconda serie rappresenta le nuove arce a fine lavori. Quella parte di territorio Lavallese non ha particolarmente sofferto durante Vaia dal punto di vista idrogeologico pur essendo terreno ad alta pendenza e bassissima coesione. Quanto sopra per dimostrare che anche dopo anni dalla realizzazione di opere di contenimento bisogna sempre vigilare sulla loro funzionalità in previsione di eventi anche più forti e complessi di quelli che causarono il danno a seguito del quale le opere furono costruite; siano opere in legname che in calcestruzzo. In prossimi articoli prenderemo in considerazione altre opere di difesa idrogeologica realizzate a La Valle dalla Regione Veneto nel decennio 2004 – 2014 e che hanno contribuito a contenere o evitare maggior danni nel corso della tempesta Vaia. Prenderemo anche in considerazione la situazione idrogeologica attuale (dopo Vaia) di alcuni torrenti e valli Lavallesi dove certamente necessitano di attenzione da parte degli Enti preposti.

GALLERIA FOTOGRAFICA, le vecchie arce sul torrente Ru a La Valle Agordina, realizzate dopo l’alluvione del 1966

GALLERIA FOTOGRAFIA, le nuove arce realizzate dai Servizi Forestali Regionali a metà degli anni 2000 – 2010

Ottobre 2018. Tempesta Vaia. Sono passati ormai quattro anni da quelle giornate che hanno lasciato un segno indelebile nelle foreste dell’Agordino e del Cadore, nel Bellunese, del Cansiglio, a cavallo con la provincia di Treviso, del Primiero, nel Trentino e dell’Altopiano di Asiago, nella parte settentrionale della provincia di Vicenza. Venti fortissimi – intensità “Uragano”, grado 12 della scala di Beaufort – hanno spazzato e raso al suolo ettari ed ettari di bosco, lasciando spazio ad uno scenario raccapricciante alle prime luci dell’alba del 30 ottobre 2018. Non prima, visti i danni alle reti elettriche che hanno lasciato al buio vaste zone del Veneto settentrionale e del Trentino Alto Adige.

Se ci è concesso, vorremmo citare come preludio anche l’incendio che per tre giorni ha dato non pochi pensieri agli abitanti di Taibon Agordino, della Valle di San Lucano e a tutti i vigili del fuoco impegnati sul campo. Un incendio probabilmente causato dalla caduta di una pianta sopra le linee dell’alta tensione, incidente dovuto anche in questo caso al vento che voleva, a quanto pare, aprire e chiudere questa incredibile successione di eventi nefasti. Il fuoco, divampato il 24 ottobre formando una nube di fumo spinta dal vento fino a Venezia, sembrava sotto controllo solo due giorni più tardi, quando l’avvicinarsi di una perturbazione pareva poter dare l’aiuto decisivo. Peccato che, tra fuoco e aria, anche l’acqua abbia voluto dire la sua in modo prepotente, monopolizzando la scena fino alla sera del 29 ottobre.

Proprio della pioggia vorremmo occuparci in questo articolo di analisi, concentrandoci sui dati della pluviometria e dei livelli idrografici del torrente Biois, nel bacino idrografico del fiume Piave, per mostrare chiaramente le evidenze che ne derivano circa l’efficacia delle opere di difesa idraulica. In particolare, dopo un riepilogo degli eventi meteorologici tratto dalla relazione ufficiale redatta dall’ARPAV, osserveremo l’effetto della briglia di contenimento costruita lungo il corso del torrente Biois in Comune di Vallada Agordina (BL) sul livello dello stesso torrente monitorato a valle, nel Comune di Cencenighe Agordino (BL).

ARTICOLO COMPLETO DA DELTA SCIENCE TUTORING deltasciencetutoring.com

Tempesta Vaia: la prevenzione che funziona – DeltaScience (deltasciencetutoring.com)

LIVINALLONGO DEL COL DI LANA 

FELTRE Le aree cimiteriali sono state rese più decorose grazie ad un’opera di manutenzione, anche in vista delle ricorrenze di inizio novembre. Il lavoro da fare resta molto, soprattutto per quanto riguarda gli stabili e i fabbricati. Al di là di alcuni primi interventi più urgenti, l’Amministrazione ha inteso affrontare la questione “cimiteri” con un approccio organico,  ciascuno degli assessori di maggioranza ha effettuato nelle scorse settimane un sopralluogo ad una diversa area cimiteriale del Comune, per verificare di persona la situazione e redigere poi una scheda descrittiva dettagliata, in cui sono state evidenziate le criticità maggiori su cui intervenire. Per quanto riguarda il cimitero urbano,  che da solo rappresenta l’80% delle intere aree cimiteriali del Comune di Feltre, non c’è da essere soddisfatti, qui il lavoro è ancora lungo “Ma siamo certi che prossimamente, con gli importanti interventi in programma, la situazione migliorerà decisamente, tenuta anche in doveroso conto l’importanza storico-culturale che il nostro cimitero monumentale riveste per la città”, conclude il consigliere delegato Sebastiano Slongo.

DONATORI SANGUE MUGNAI E GLI EVENTI DI SUCCESSO

FELTRE  È stata un successo la serata organizzata dai Donatori di Sangue di Mugnai lo scorso sabato nella Sala Parrocchiale del paese. La compagnia Quelli del venerdì, dell’associazione Ghita, ha portato allegria e spensieratezza al numeroso pubblico grazie allo spettacolo “Colpa del Birus o del Modesto?” con la regia di Mauro Fantinel.  La serata è stata anche l’occasione per promuovere la donazione del sangue.  L’invito fatto a ciascuno è stato quello di riflettere riguardo questo semplicissimo gesto di altruismo e solidarietà che tutti possiamo compiere.

Dalla sede di Caprile i complimenti ai due nuovi autisti Ivano de Vallier e Fabrizio dell’Olivo che hanno conseguito la patente di 2º grado necessaria alla guida dei mezzi in emergenza. Nel fine settimana i pompieri di Caprile hanno anche svolto un addestramento congiunto con l’ Associazione Volontari Ambulanza di Rocca Pietore simulando vari scenari di incidente stradale. Utilizzando una vecchia carcassa d’auto sono state provate numerose manovre di estricazione con dei feriti all’interno per migliorare le capacità operative e di cooperazione con i sanitari.

SAMUELE SPADA, CONSIGLIERE DELEGATO ALLA CULTURA

TIZIANA CASAGRANDE CURATRICE MUSEI FELTRNI

ARREDAMONT 2022, L’INAUGURAZIONE E LE INTERVISTE DI RADIO PIU

Da Franco Piacentini (Feltre) riceviamo a volentieri pubblichiamo

Da quando è aumentato il costo energetico (anche) le Amministrazioni delle Residenze Servizi alle Persone (RSA – IPAB – Case di Riposo) hanno pubblicamente annunciato che i costi assistenziali a carico degli ospiti e/o dei loro familiari saranno aumentati (dal 2023 mediamente dai due ai cinque euro giornalieri). Un ulteriore aggravio che si somma al già pesante costo mensile ( mediamente 1.300 euro ) per il pagamento della rett a di ospitalità. Su questa emergenza sociale la Regione che fa? Ad oggi nulla! La G iunta, ascoltando gli appelli dei Comitati Ospiti e Familiari, delle Organizzazioni CGIL CISL UIL, dell’URIPA, dell’UNEBA, del CUPLA, dovrebbe (deve) intervenire finanziariamente per scongiurare gli aumenti delle rette, prendendo in considerazione la reint roduzione della addizionale IRPEF regionale su redditi superiori ai 50 mila euro . Di fatto una “tassa di solidarietà” per aiutare le persone fragili, povere, non autosufficienti e disabili.

IN VIAGGIO CON STEFANO E PAOLO, FINO ALLA FINE DEL MONDO PER IL COMITATO POLLICINO.

FALCADE Il Comune ha indetto un concorso pubblico  per l’assunzione, a tempo pieno e indeterminato, di  un operaio specializzato autista-muratore – area tecnica. Le domande di partecipazione dovranno pervenire al Comune di Falcade entro il 7 novembre alle 18, secondo le modalità previste dal Bando di Concorso pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente. Per ogni informazione, i candidati potranno rivolgersi al Comune di Falcade (tel. 0437-599735 – cell. 347/1521259; posta elettronica: segretario.falcade@agordino.bl.it oppure ragioneria.falcade@agordino.bl.it).

FALCADE Il sindaco Mauro Salvaterra a nome dell’amminsitrazione comunale e della cittadinanza ricorda con commozione e riconoscenza i cittadini caduti in guerra e periti nell’alluvione del 1966. Venerdi 4 novembre la celebrazione alle 14 in piazza a Somor nell’anniversario della grande alluvione, in caso di maltempo la messa verrà celebrata in chiesa a Falcade Alto.

Nel ricordo dei Caduti di tutte le guerre, con la speranza di un futuro di pace

Domenica 6 novembre festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate con la messa alle 10.30 in chiesa a Falcade, al termine la deposizione della corona al Monumento dei Caduti e presso le altre lapidi a ricordo. Con la partecipazione dei gruppi Ana di Falcade, Caviola-Cime d’Auta, Canale d’Agordo-Caviola.

FALCADE Giovedi alle 20 consiglio comunale a Falcade, all’ordine del giorno l’approvazione della convenzione per la gestione del servizio dell’ufficio di segretario comunale con i Comuni di Veggiano, Fonzaso, Vallada, e Colle Santa Lucia; modifiche al regolamento di Polizia Municipale e dall’armamento degli agenti di pubblica sicurezza;  12^ variazione al bilancio.

AGORDO Venerdi alle 20.30 consiglio dell’Unione Montana Agordina in Sala Don Tamis. All’ordine del giorno la variazione al bilancio, l’affidamento in house della gestione del ciclo integrato dei rifiuti da parte del consiglio di bacino e comunicazioni del presidente Paolo Frena.

CENCENIGHE Il 2 novembre sarà affrontato il tema “Come districarsi fra burocrazia, ausili e movimentazioni” con Stefano Masini (assistente sociale di Asca) e Roberto Agnolet (fisioterapista) su “Come posso facilitare le autonomie?”. Il 9 novembre l’argomento trattato da Cristina Balest (educatrice) e Letizia Collazuol (coordinatrice dell’equipe Sersa) sarà “La gestione della persona con demenza in struttura”. Conclusione il 16 novembre con “L’impegno a tempo pieno di chi assiste la persona con demenza” in cui Erica Calvi (psicologa di Sersa) evidenzierà la fatica invisibile di chi si prende cura di una persona malata.

Con la collaborazione di Dino Bridda e Paolo Conte, Luigi Rivis ha realizzato (stampa tipografia Piave, ottobre 2005) a cura di Assindustria Belluno, col sostegno di varie realtà aziendali ed il patrocinio e contributo di vari enti, il libro dal titolo: “Belluno 1905-2005: un secolo dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Girolamo Segato’” del quale, fra l’altro, fu dapprima allievo e quindi docente. Da sottolineare, come scriveva l’autore, che “i contributi ottenuti dalla distribuzione del volume saranno utilizzati per il completamento dell’area museale dell’Istituto (che attualmente è attivo nelle specializzazioni elettronica e telecomunicazioni, elettrotecnica ed automazione, informatica, meccanica, termotecnica, e nei corsi serali). Rivis ricorda che “Al momento dello scoppio della prima guerra mondiale la situazione della Scuola industriale era florida sotto parecchi aspetti; ma dal 1915, con l’entrata in campo dell’Italia, cominciò inevitabilmente a denunciare qualche flessione. E a precipitare dopo la rotta di Caporetto che vide le truppe austro-ungariche entrare in Belluno nel periodo che passò alla storia come ‘l’an de la fan’: cessò infatti bruscamente di funzionare la Scuola industriale di cui tutti i locali furono adibiti dall’occupante a ‘ospedale e bagni militari’ ed il personale andò profugo in varie regioni italiane. Fortunatamente il 1. novembre 1918 rientrarono a Belluno le armate italiane ed il prof. Vittorio Zanon, seguito a dicembre dall’ing. Sartori “verificò lo stato della Scuola in vista della ripresa delle normali condizioni di vita della città: erano disastrose, con i tre fabbricati quasi completamente spogli. Si capisce dunque perché nel maggio 1919 il Ministero dell’industria e del commercio assegnò alla Scuola un sussidio straordinario di 50 mila lire per la sua pronta ricostituzione ed il Ministero per le terre liberate concesse 40 mila lire in conto risarcimento danni di guerra. Dal 1. maggio 1929 furono realizzati impianti mobili ed arredi per una spesa di 80 mila lire. La riparazione generale dei tre fabbricati fu affidata all’Ufficio lavori del Genio militare e procedette “con lodevole sollecitudine e con molta diligenza per il particolare interessamento del direttore sig. Generale Dal Fabbro, che accolse tutte le richieste e proposte avanzate dalla scuola allo scopo di rimettere gli edifici nelle condizioni primitive. Alla ricostruzione parteciparono anche ex allievi fra i quali il tenente Andrea Prosdocimi ed il capitano Antonio Norcen che avevano conseguito la licenza di elettromeccanici. Le officine restaurate furono riaperte nell’estate del 1919. Il nuovo anno scolastico per licenziati, con 122 iscritti, fu avviato il 1 dicembre dello stesso anno. L’autore non omette di riferire che tra le tante e pesanti conseguenze del primo conflitto mondiale la Scuola industriale di Belluno dovette subire anche quella della perdita di alunni ex ex allievi caduti sul fronte: 16 su 138 licenziati fino al 1917. Rammenta quindi che nel tempo la Scuola tecnica registrò varie trasformazioni e che il 16 settembre 1936 il Regio istituto tecnico industriale bellunese prese il nome di Girolamo Segato, nativo di Vedana di Sospirolo (Belluno), che fu famoso scienziato, esploratore, naturalista, cartografo e geografo. Una curiosità: il 24 settembre 1938 Mussolini visitò il Regio Istituto e fra l’altro assistette ad una esercitazione di cantiere degli allievi periti edilil. E siamo al 1. novembre 1939 quando il presidente del consiglio di amministrazione ing. Adriano Barcelloni Corte comunicò la nomina a preside del “Segato” dell’ing. Ubaldo Bracalenti, proveniente dall’Istituto di Fermo. Concludiamo sottolineando che il pregevole lavoro di Rivis ha compreso anche la narrazione di tante altre vicende legate alla seconda guerra mondiale e fra molte altre, per ricordare ad esempio che il 23 novembre 1952 veniva inaugurata la nuova sede della Scuola di avviamento e dell’Istituto professionale femminile; infine quella che a seguito della catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963 il “Segato”dovette annoverare tra le vittime anche proprio personale e che in occasione del primo anniversario del disastro don Luciano Baraviera che all’Iti era docente, celebrò nel cortile della scuola un rito religioso nel ricordo delle vittime.

NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Luigi Rivis): il fabbricato principale dell’Istituto (ex Convitto Tiziano, la cui iscrizioni compare ancora nella facciata posteriore) visto da Piazza Piloni, la foto (collezione Laura Zanolli) risale al 1916-17; la prima pianta ritrovata dei fabbricati scolastici; l’invito per la cerimonia del 15 giugno 1922; la lapide all’ingresso di via Psaro per ricordare i “licenziati” Caduti della Grande Guerra; piedestallo col busto di Domenico Antonio Fabris; e quello di Antonio Marco Federici, inaugurati il 25 giugno 1922; Girolamo Segato in un dipinto del 1953 di Paolo Cavinato all’epoca insegnante all’Itis; il direttore e poi preside Guglielmo Sartori; Aldo Polettini, preside dal 1937 al 1939; Benito Mussolini in visita al Regio Istituto bellunese il 24 settembre 1938; busto nell’atrio di Ubaldo Bracalenti, preside dal 1939 al 1967; fine anni ‘50: allieve sarte dell’Istituto professionale femminile; inaugurazione della Scuola di avviamento professionale femminile il 23 novembre 1952; allievi del professionale in officina aggiustaggio negli anni ‘60; quadro degli aggiustatori meccanici che si sono qualificati ne l 1960-61; 9 ottobre 1964: un anno dopo il Vajont, messa in ricordo di docenti ed allievi vittime della catastrofe.

REDAZIONE Sono 650 le puntate di Collage trasmesse finora e questa settimana terminerà la messa in onda delle canzoni in ordine alfabetico con le lettere W, Y, Z ascolteremo tra le altre “Whisky”, “Yellow Submarine”, “Ziggy Stardust” per poi riprendere la consueta carrellata di musica varia in ossequio alla quale troveremo “El menestron” dell’Anonima Magnagati che caratterizzerà in apertura la trasmissione di giovedì dedicata ai brani dialettali per concludere la settimana venerdì con l’accompagnamento della musica di oltre oceano. Collage va in onda dal lunedì al venerdì alle 16,00 e alle 23,00 naturalmente su Radiopiù.

LA PUNTATA DI LUNEDI N 651

Fino all’11 novembre, esclusi festivi e prefestivi, la strada chiuderà totalmente dalle 7.15 alle 12.45 e dalle 14.15 alle 17.45. Negli altri orari senso unico alternato regolato da semaforo.

AGGIORNAMENTO VENETO STRADE, AGGIORNAMENTO CONTINUO H 24

Martedi 1Tempo atteso: Dopo i residui tratti soleggiati del primo mattino, ci sarà una crescente copertura nuvolosa, dapprima alta con velature del cielo, poi medio-alta, in grado di mascherare del tutto il cielo e il sole dal pomeriggio in poi. Verso sera l’ulteriore intensificazione della nuvolosità e non sarà da esclude qualche modestissimo fenomeno. Contesto termico diurno meno mite dei giorni precedenti nelle valli, addirittura un po’ più fresco in quota. Precipitazioni: Assenti in giornata (0%). In serata e nelle notte eventuali debolissime precipitazioni (20/30%) sulla fascia prealpina e la pedemontana. Probabilità che dovrebbe rimanere pressoché assente altrove (10%). Temperature: In generale calo, eccetto le minime nelle valli che, in alcuni casi, potranno risultare stazionarie. Previste punte di 16/18°C nei fondovalle prealpini e di 12/15°C a 1000-1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 10°C max 13°C, a 2000 m min 7°C max 9°C. Su Dolomiti a 2000 m min 6°C max 9°C, a 3000 m min -1°C max 2°C. Venti: Nelle valli deboli per brezze, salvo lievi rinforzi nei settori solitamente più ventilati; in quota moderati/tesi da sud-ovest tra la notte e il mattino, da nord-ovest in netta attenuazione nel tardo pomeriggio sera, a 5-20 km/h a 2000 m e 15-45 km/h a 3000 m.

Mercoledi 2Tempo atteso: Al mattino tratti soleggiati, anche duraturi, e prime nubi medie stratiformi; non escluso qualche banco di nubi basse su alcuni settori prealpini. Dalle ore centrali in poi intensificazione della nuvolosità su tutta la montagna veneta fino a cielo coperto ovunque. In questo contesto sempre più uggioso non sarà da escludere qualche debolissima pioggia. La riduzione del soleggiamento e la maggiore umidità porranno fine alla mitezza dei giorni precedenti. Precipitazioni: Al mattino assenti (0%); al pomeriggio/sera probabilità medio-bassa di debolissimi precipitazioni intermittenti (40-50%), con nevischio sopra i 2400 m. Temperature: In generale lieve diminuzione, salvo qualche aumento nei fondovalle in caso di copertura nuvolosa per nubi basse notturne. Su Prealpi a 1500 m min 7°C max 10°C, a 2000 m min 5°C max 7°C. Su Dolomiti a 2000 m min 4°C max 7°C, a 3000 m min -2°C max 0°C. Venti: Nelle valli perlopiù deboli di direzione variabile; in quota deboli o a tratti moderati dai quadranti occidentali, oscillando tra nord-ovest e sud-ovest nel corso della giornata, a 5-10 km/h a 2000 m e 10-15 km/h a 3000 m.

Giovedi 3Cielo perlopiù nuvoloso o molto nuvoloso per nubi stratiformi medie e alte, localmente anche basse. Le chance di schiarite saranno assai remote, anzi, dalle ore centrali in poi, la copertura s’intensificherà. In questo contesto così umido non sarà da escludere qualche pioviggina in giornata e addirittura qualche debole pioggia serale. Il limite del nevischio si aggirerà sui 2200 m. Ulteriore calo termico a tutte le quote, più apprezzabile nei valori massimi in alta montagna. Nelle valli venti deboli di direzione variabile, in quota moderati da sud-ovest al mattino e tesi/forti al pomeriggio/sera.

Venerdi 4Nottetempo peggioramento del tempo fino a risultare spiccatamente perturbato, con cielo coperto e diffuse precipitazioni di moderata intensità. Il limite neve si abbasserà dai 2100 m iniziali fino sui 1500 m a fine episodio su Dolomiti e 1800 m su Prealpi. Nel corso del pomeriggio miglioramento del tempo, dapprima sulle Dolomiti e in successiva estensione alle Prealpi. Temperature in generale calo, eccetto rialzo delle minime nelle valli. Venti deboli di direzione variabile nelle valli, salvo locali rinforzi al passaggio del fronte freddo; in quota tesi da sud-ovest al mattino, in rotazione da nord-ovest rafforzandosi fino a forti in serata. Previsore: R.L.Th.

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di repertorio usate in alcuni articoli sono di: pixabay.com ———————————-

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