Barcellona Pozzo di Gotto. Gotha 7 sgretola il muro di intimidazioni e svela un arsenale militare con armi da guerra – Il Diario Metropolitano

2022-12-29 12:32:42 By : Ms. Sarah Shi

Il rumore degli elicotteri nella notte, quando la città è immersa nella quiete notturna. In tanti li hanno sentiti, lo hanno scritto anche sui social. Era il sentore che qualcosa stava accadendo. Ed ecco il primo lancio stampa a spiegare tutto. Era scattata l’operazione Gotha 7. L’ennesimo episodio di un libro scritto da Magistratura e Forze dell’Ordine dal 2011 a oggi. Sette lunghi anni di colpi durissimi inferti alla cosiddetta “famiglia dei barcellonesi”. Gotha 7 è solo la più recente delle operazioni che hanno disarticolato una struttura criminale capace di interagire con Cosa nostra palermitana e catanese. Un muro impenetrabile che ha cominciato a scricchiolare dopo le dichiarazioni dei primi collaboratori di giustizia. Su tutti Carmelo D’Amico, pentitosi dopo l’arresto nell’operazione Pozzo. E poi anche le rivelazioni dei vari Salvatore Campisi, Franco Munafò, Alessio Alesci sulle quali gli inquirenti hanno indagato per trovare riscontri. Le quaranta misure cautelari eseguite all’alba di oggi rappresentano numericamente la più consistente delle retate di Gotha. Sono stati colpiti personaggi già noti, alcuni dei quali già detenuti.

LE ESTORSIONI – Al centro dell’operazione ci sono una trentina di episodi estorsivi verificatisi tra il 1990 e il dicembre del 2017. Consolidato il modus operandi. Dapprima veniva collocata una bottiglia con liquido infiammabile nei presi della saracinesca dell’esercizio commerciale finito nel mirino degli estorsori, successivamente avveniva l’avvicinamento di alcuni degli arrestati che chiedevano il pizzo da corrispondere, di norma, per Natale, Pasqua e Ferragosto. Non solo il pizzo, tuttavia. Le estorsioni consistevano anche nella richiesta di subentrare nei lavori pubblici, imponendo agli imprenditori il subappalto in favore delle ditte controllate dagli esponenti dell’associazione criminale. In alcuni casi, titolari di un esercizio commerciale sono stati vittime di rapine a mano armata col fine di finanziare il sodalizio. Tra gli episodi più clamorosi, spicca l’aggressione a un imprenditore edile che aveva richiesto legittimamente il compenso per una fornitura di calcestruzzo e l’imposizione della guardiania, attraverso una società di comodo nel settore della vigilanza, a tutti i vivaisti del comprensorio, in particolare nel territorio di Terme Vigliatore, oppressi dai continui furti.

MURO INTIMIDATORIO – Gotha 7 conferma la forza intimidatrice della famiglia barcellonese derivante dalla condizione assoluta di assoggettamento e omertà sul territorio. Obiettivo principale dell’organizzazione quello di acquisire in forma diretta e indiretta la gestione e il controllo di attività economiche, di appalti pubblici, di profitti e vantaggi ingiusti. Per raggiungere questi fini, venivano poste in essere condotte violente nei confronti dei pochi che osavano rompere il diffuso muro di omertà relativo alla sistemativa attività estorsiva posta in essere nei confronti dei locali imprenditori.

L’ARSENALE – La famiglia aveva la disponibilità di un fornito arsenale costituito da armi da sparo comuni e da guerra. In due distinte perquisizioni nel territorio barcellonese, sono stati rinvenuti due consistenti arsenali di armi. Sono stati ritrovati un revolver di grosso calibro, quattro pistole semiautomatiche, due fucili a pompa, un fucile mitragliatore da guerra e centinaia di munizioni di vario genere e calibro.

L’AGGRESSIONE A LA ROSA – Nello scorso settembre, in serata, avvenne l’aggressione all’ex presidente dell’Aias, Luigi La Rosa. Ad agire fu il clan. Fu una ritorsione per le condanne riportate a seguito delle sue denunce. Gli aggressori gli intimarono di non denunciare l’accaduto e fingere un incidente in moto. La Rosa ha invece denunciato tutto. La scena sarebbe stata ripresa anche da una telecamera presente sul luogo.

LA SODDISFAZIONE DI DE LUCIA – Il procuratore capo Maurizio De Lucia ha espresso tutta la sua soddisfazione per la sinergia tra le forze dell’ordine e sottolineato la presenza dello stato sul territorio. Ha inoltre evidenziato come sia necessario dialogare di più con i commercianti.

IL PLAUSO DELL’AMMINISTRAZIONE – “L’operazione di stamane ribadisce a tutti che lo Stato è presente, è accanto ai cittadini onesti e tiene alta l’attenzione a difesa della legalità e dei diritti e contro ogni forma di illegalità”. E’ quanto ha affermato l’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, rinnovando il suo sostegno, pieno e incondizionato, a Magistratura e Forze dell’Ordine. “Il medesimo sostegno, insieme a tutta la comunità di Barcellona Pozzo di Gotto – prosegue l’Amministrazione – è rivolto anche alle Associazioni e a tutti coloro i quali, con silenziosa attività quotidiana, nell’esercizio delle proprie funzioni e per sentimento di partecipazione civica, concorrono alla lotta alla criminalità organizzata e alla concreta affermazione dei principi di legalità e di libertà”.

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